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Concerto Aperitivo

Titolo:
Concerto Aperitivo
Quando:
24 Luglio 2016, 11:00 h
Dove:
Chiostro San Francesco - Pordenone
Categoria:
Concerti sul Territorio 2015/16

Descrizione

Antonio Salieri (1750-1825)
Prima la musica e poi le parole

divertimento teatrale su testo di Giovanni Battista Casti





Conservatorio statale di musica «Jacopo Tomadini» - Udine
(Scuola di Canto del prof. Domenico BALZANI)


Massimiliano SVAB, basso:   Compositore
Valentino PASE, baritono:    Poeta                      
Laura ULLOA e Lidiia FRIDMAN, soprani:    Eleonora
Silvia BASSI e Delia STABILE, soprani:    Tonina                      

Caterina DE BIAGGIO, pianoforte

Vittoria LAI, regia
Elena MARCELLI, assistente alla regia






Mettiamo da parte una volta per tutte la vecchia fola di Antonio Salieri avvelenatore di Mozart! E raccontiamo invece un'occasione in cui lavorarono fianco a fianco, spartendosi il successo.

Il 7 febbraio del 1786 giungevano al castello di Schönbrunn, alle porte di Vienna, degli ospiti che l'imperatore Giuseppe II voleva trattare con tutti i riguardi: Maria Cristina d'Asburgo, il marito di lei nonché governatore dei Paesi Bassi Alberto di Sachsen-Teschen, il principe polacco Stanislao Poniatowsky. Nell'Orangerie erano pronti due palchi per due ‘divertimenti teatrali’ che avrebbero proposto il meglio della musica teatrale viennese dell'epoca. Apriva Prima la musica e poi le parole di Antonio Salieri (Legnago 1750-Vienna 1825), su libretto di Giovanni Battista Casti (autore recente degli scintillanti libretti per Re Teodoro in Venezia di Giovanni Paisiello e per La grotta di Trofonio dello stesso Salieri). A seguire, un Singspiel, Der Schauspieldirektor (L'impresario teatrale), di Wolfgang Amadeus Mozart, astro oramai prossimo al suo massimo fulgore viennese (basti pensare che la prima de Le nozze di Figaro al Burgtheater sarà il 1° maggio seguente). Insomma, opera giocosa italiana e Singspiel tedesco a confronto su un tema comune: la parodia del mondo dell'opera. Strepitosi i due cast, di cui ricorderemo almeno quello dell'operina di Salieri: i primi interpreti di Eleonora, del Poeta e del Compositore, Nancy Storace, Francesco Benucci e Stefano Mandini, saranno di lì a poco prima Susanna, primo Figaro e primo Almaviva nelle Nozze mozartiane, e Tonina era la grande buffa Celeste Coltellini.

   Der Schauspieldirektor è poco più che un vaudeville prevalentemente parlato e verosimilmente costò poche fatiche al grande Salisburghese e all'autore del testo, Johann Gottlieb Stephanie (quello de Il ratto dal serraglio). Più articolato il progetto di Prima la musica e poi le parole, che si sviluppa, all'italiana, in una sequenza di gustosi recitativi e arie, e si inscrive nella lunga tradizione dell'opera ‘metateatrale’ in cui il teatro musicale si specchia in se stesso. Stavolta il Poeta deve mettere su in gran fretta una storia che stia in piedi su musica già confezionata dal disinvolto Compositore, che non ci vede proprio niente di male a riciclare musiche già scritte, e poi tutti e due devono mettere pace fra le due primedonne, Eleonora la tragica e Tonina la comica estrosa a suo agio anche nel nuovo teatro sentimentale e larmoyant. Ma per fortuna e contro le previsioni le due donne si affiatano dopo essersi beccate appena un po', e, in definitiva, nell'invenzione del Poeta e del Compositore, la tragica sarà distolta dal fatale gesto che si accinge a compiere dalla servetta con la sua Weltanschauung antieroica. Intanto durante le prove si sviluppano, strizzando l'occhio ai connaisseurs, gustosi riferimenti al repertorio dell'epoca, ad alcune situazioni fisse, dalla ‘scena d'ombra’ alla scena di pazzia, e in particolare è citata e parodiata un'opera seria che aveva appena avuto un notevole successo a Vienna e non solo, il Giulio Sabino di Giuseppe Sarti, il maestro di Luigi Cherubini.

   A Salieri, probabilmente, sarebbe piaciuto passare alla storia della musica come un grande post-gluckiano capace di ripanneggiare in stile moderno le nobili vesti dell'opera seria e della tragédie lyrique, e in parte ci riuscì, ad esempio con l'Europa riconosciuta che inaugurò la Scala nel 1778, e con il suo trionfo francese, Les Danaïdes (Parigi 1784). Ma in questo lavoro si intuisce che l'altro Salieri, il Salieri comico, non ha meno chances, anzi. Tant'è vero che oggi il suo capolavoro è ritenuto il tardo e delizioso Falstaff (Vienna 1799), prima opera in italiano ispirata a Shakespeare, battistrada del capolavoro verdiano, lavoro a lungo amato dai viennesi, la cui pagina più famosa, il duetto Alice-Meg «La stessa, la stessissima», riecheggerà in un ciclo di variazioni pianistiche beethoveniane.

 

Elisabetta Torselli
docente di Poesia per musica e Drammaturgia musicale
Conservatorio di Udine





Ingresso libero

Sede

Luogo:
Chiostro San Francesco
Località:
Pordenone